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In cerca dei colori.

L'abitudine di camminare per la città che si conosce a memoria, è cosa comune. Quasi indifferenti.  Credendo di aver memorizzato ogni dettaglio. Ogni strada. Ogni marciapiede. Ogni vetrina. Camminiamo quasi senza guardare, come se fossimo in un apnea visiva. Senza distinguere i colori di una città che si è fatta grigia, tra la fretta del quotidiano. Finché, come i delfini, non si ha bisogno di riprendere aria. Si va alla ricerca dei colori come fossero boccate d'ossigeno. Ed è in quel momento che la mia città mi sorprende. Incredibilmente vicino alla monocromaticità del quotidiano, si estende un paesaggio pieno dei colori sgargianti del sole e del mare. Un passeggiata fatta con le gambe, gli occhi, il cuore e i polmoni. Potrebbe sembrare un prodigio ma è Brindisi. Nel video il percorso naturalistico Punta Penne -  Punta del Serrone.

Nicoletta: La città vecchia. La chiesa del Cristo.

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Ricordo com'era, da ragazzini. L'eccitazione delle prime uscite con gli amici, da soli, senza supervisione. I compiti fatti di fretta. La voglia di vedere gli amici. La voglia di vedere lui.  Perché, ad un tratto, l'hai guardato e il tuo cuore ha mancato un battito. Ed è diventato Lui  e non vedevi l'ora di raccontare alle tue amiche di lui. Di ogni sguardo che ha un sapore diverso da quando il tuo cuore ha mancato quel battito. Ricordo com'era, da ragazzini. Quando per la prima volta avete preso un gelato, solo tu e lui. Quando il bacio sulla guancia era solo per te e gli amici lo prendevano anche un po' in giro. Quando durante una passeggiata, per la prima volta, ti ha preso la mano. Ricordo com'era, da ragazzini. Cercare di diventare grandi tra le vie della città vecchia. Labirinti che conoscevamo a memoria. Labirinti che non dimenticheremo mai. Il luogo di Nicoletta La chiesa del Cristo e le vie della città vecchia.

Vincenzo: Il lungomare di Locorotondo

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Per noi pugliesi   l’estate è sinonimo di mare. La spiaggia di giorno, gli aperitivi e le feste in riva al mare di sera. Tutto gira intorno all’acqua e al sole. Siamo come in trance, attirati dalle spiagge. Ma non tutti sono spinti verso il mare. Non per tutti il divertimento comincia e finisce con i piedi nella sabbia e un cocktail in mano. Che succede se fosse l’esperienza a fare la differenza? Se la cosa importante fossero gli odori e le sensazioni provate durante il tragitto? Succede che, quegli odori e quelle sensazioni, ti riportano alla fanciullezza. Alla festa Patronale. Alla cupeta, i lupini e lo zucchero filato. Perché casa nostra è mare e sole ma anche odori, sapori e tradizioni. Luogo preferito di Vincenzo Il "lungomare" di Locorotondo

La Diga di Punta Riso

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Ognuno di noi ha, nella propria città, un posto preferito.  Un posto dove si va per schiarirsi le idee.  Un posto che ci fa sentire, istantaneamente meglio. Un posto che ci piace per il suo grande valore storico (del resto l'Italia ne è colma) o semplicemente un posto che ci rilassa, cui facciamo visita ciclicamente. Io ne ho diversi ma, il primo della lista, è sicuramente la Diga di Punta Riso. Tecnicamente è una struttura facente parte del Porto che si estende per più 2 chilometri e che contribuisce alla sicurezza delle navi che stazionano in Porto.  Emotivamente, è come una magia. La brezza, il mare, la storia che circondano questo luogo ti trasporta in un'altra dimensione.  Non siamo nemmeno sulla Terra. Siamo in un'altra galassia. Dove non c'è nient'altro che bellezza. E pace Dove tutto è giusto, così com'è.

Siamo tutti PRIDE

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"Hai sentito gli altri?" chiede Luca ad Andrea. "Si, ci aspettano domani in spiaggia. Sanno già che ci alzeremo tardi e saremo costretti a raggiungerli." Sorride Andrea. "Ti alzerai tardi, vorrai dire." "E' colpa tua, mi fai andare sempre a dormire tardi." "Ah quindi non parliamo più di colpa" "Parliamo di colpa quando gli altri sono costretti ad aspettarci ed io devo puntare il dito contro qualcuno" "Che scemo" Luca si guadagna, così, un bacio sulla guancia. "Ma guardate che carini." Luca e Andrea si pietrificano sul posto sentendo una voce estranea. Luca prende Andrea per la manica della maglietta. "Non ti fermare, continua a camminare" gli sussurra. Andrea riprende a camminare sperando che sia finita lì. "Froci e anche sordi" Speranza vana a quanto pare. Andrea stringe i denti e i pugni. Non è una persona che lascia correre certe cose ma fa un respiro e prosegue

I GOT YOU

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                                                                   I GOT YOU   La trovo una frase stupenda. Letteralmente significa "ti ho preso" ma viene usata per dire Ti tengo stretta, ci sono io. E cosa c'è di più bello che dire ad un'altra persona Ti tengo stretta Non credo ci sia un modo più efficace e convincente per dire a qualcuno che ci saremo sempre. E' come prendere un impegno concreto, non come una frase di circostanza. E' quel comportamento che si ha con le persone a cui teniamo davvero e per cui saremo davvero presenti. In modo reale. A volte, durante un brutto periodo, non si sa come comportarsi e si avrebbe solo bisogno di sentirsi dire che andrà tutto bene e che, nonostante tutto, c'è qualcuno al nostro fianco. Che non siamo soli. Perché nessuno si salva da solo ma non veniamo salvati nemmeno da chiunque ma solo dalle persone giuste che sono disposte a guardarci negli occhi e a dirci I GOT YOU!

Ricordi di una bambina. Progetto Io, tu, tutti noi.

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                             Ricordi di una bambina Ricordo una bambina sull’altalena, spinta sempre più in altro, finché l’unica cosa che si vede è il cielo. Ricordo una bambina sullo scivolo che tornava a casa tutta sporca ma felice. Ricordo una bambina alle prese con una  bici da grande,  con l’espressione concentrata e la fiducia in chi le sta insegnando come si fa. Ricordo una bambina sulla sua giostra preferita che, ad ogni giro, cerca quello sguardo familiare e felice come il suo. Ricordo una bambina pronta a fare un tuffo  “Papà, papà, guarda come mi tuffo” “Ti sto guardando, amore” Ricordo una bambina che  do il bacetto a papà quando torno a casa.  Ricordo una bambina e ricordo suo padre Il più grande degli amori. Valentina

Donne

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Perché le donne sono così ostili con le altre donne? Quando accade qualcosa di grave come, ad esempio, una violenza, la maggior parte dell'opinione pubblica si scaglia con cieca brutalità, contro la vittima. Perché? Perché, quando la vittima è una donna, si cerca a tutti i costi di giustificare l'aggressore? Quei se l'è cercata, poteva starsene a casa sua, sicuramente le è piaciuto.  Ma perché? Mi rendo conto che viviamo ancora in una società maschilista e patriarcale e dobbiamo lavorare ancora tanto per ottenere quello che ci spetta di diritto ma, perché almeno tra donne, non siamo solidali? Cosa spinge una donna a puntare il dito contro un'altra donna dopo aver subito un qualsiasi tipo di violenza, per altro, con la ferocia con cui viene fatto? Può capitare a tutte di subire una violenza, non c'è bisogno di andare in giro mezze nude. Potrebbe anche capitare mentre si torna dal lavoro o dalla spesa o dalla palestra. Capita di essere aggredit

Le 5 amicizie

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Ci sono quelle "5 amicizie" che sopravvivono a tutto. Liti, distanza, tempo. Generalmente iniziano, al più tardi, ai 15 anni. Bisogna essere fortunati e, molto spesso, non ci si accorge subito di quanto, queste amicizie, siano importanti. Sono le uniche persone che ascolti e che, quando ti danno un consiglio tu, per lo meno, ci pensi un attimo.  Si ok, poi fai come cavolo ti pare comunque ma, intanto, per un attimo ci pensi. Sono le uniche persone che ti chiedono come stai nell'esatto momento in cui ne hai bisogno. Non si sa come facciano, probabilmente è un superpotere. Il superpotere 5 amicizie. Più o meno funziona così: Non ci vediamo da 5 anni perché vive all'estero e torna a casa veramente di rado? Sticazzi! Il giorno stesso del ritorno, dopo millemila ore di viaggio, manda questo messaggio: sono in città, birretta? Cazzo, si! Birretta! E passeggiata, e chiacchiere e risate. Ed è come se gli anni non fossero mai passati.  E ques

Padri e Figlie

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Per una figlia, il papà è il primo amore. Il suo supereroe senza macchia e senza paura. Chiunque abbia avuto un padre, degno di questo nome, sa che papà è quell'uomo che ti proteggerà sempre.  Che si preoccuperà sempre per te, per la strada che intenderai percorrere e le compagnie che frequenterai. Per lui sarai sempre quella piccolina che correva a dormire nel lettone dopo un incubo e che lui prendeva in giro. Sarai sempre quella bambina a cui lui dedicava il suo giorno di riposo.  A cui ha insegnato ad andare in bici senza le rotelle e a cui ha insegnato a nuotare. Sarai sempre quella ragazzina che ha cominciato ad appassionarsi allo sport, per poter passare più tempo con lui e per avere qualcosa di più in comune. Ma sei anche quella donna che, ha preso tutti gli insegnamenti di suo padre e li ha trasformati in uno stile di vita, in una specie di codice di comportamento perché, quello che a lei sta più a cuore, è assomigliare a lui e renderlo orgoglioso. P