L'evoluzione delle amicizie

E' strano come cambi la nostra percezione dell'amicizia con l'andare degli anni.

Quando siamo alle superiori ci interessa soprattutto che, gli amici, siano tanti.
I numeri più che la qualità.

Credo sia perché, a quell'età, si ha bisogno di divertimento e spensieratezza.
Non ci interessano più di tanto dei fidati confidenti quanto, piuttosto, degli "animali" da divertimento.

Poi cresci, la cerchia si assottiglia fino ad essere composta da, massimo, cinque persone.
Quelli con cui parli dei tuo problemi, che ti danno un supporto emotivo, otre a tutto il resto.
Si, ovvio che ci siano anche i conoscenti, quelli da un caffè ogni tanto ma, restano solo questo.
Due chiacchiere e un caffè. Che già è molto.

Ci sono gli amici di infanzia. Con alcuni ancora fai qualche serata, con altri ti ci senti solo per gli auguri delle ricorrenze però, sono quelle persone che ricordi sempre con affetto e con il sorriso sulle labbra.

Poi arrivi a quasi 39 anni ad evitare il più possibile le interazioni sociali.
Allontani le persone (tranne quei cinque) e cominci a dare priorità a te soltanto.
Baratti le serate fuori con una giornata di escursioni insieme al tuo cane e la vita non ti è mai appartenuta così tanto.





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