La vista mentale
"Shakespeare eh?"
Alzo lo sguardo sul tizio che ha appena interrotto il mio momento di relax.
"Ebbene sì, Shakespeare."
"Io sono Andrea."
So che non riuscirò più a riprendere a leggere.
"Che idiota! Lo so chi sei."
"Vabbè era per dire"
Alzo gli occhi al cielo e torno a leggere.
"Allora, perché proprio la lettura?"
No, non ritorno a leggere per niente
"In che senso, perché?"
"Perché hai scelto la lettura come modo per evadere? Perché non la musica, ad esempio oppure la pittura" bella domanda
"In primo luogo, perché non so dipingere, né disegnare in generale. Secondo poi, mi piace come le parole mettono in moto la mia fantasia. Riesco a dare un volto a personaggi che non esistono, riesco a vedere paesaggi che non ho mai visto. Per me è emozionante, è come se si aguzzasse la vista mentale, come la chiamo io."
"Ottima risposta ma, io conosco un modo per appagare la vista fisica e quella mentale insieme."
"Quale?"
"Vieni con me"
Mi trascina via per un braccio
"Cosa? Dove?"
"Shhh... vieni con me e basta"
"Un deltaplano? Sei impazzito?"
"Per niente! Vieni."
Mi tende la mano e sembra contento come un bambino la mattina di Natale.
Afferro la sua mano e, praticamente, mi affido a lui e non so perché, visto che, soffro tremendamente di vertigini.
"Pronta?"
"NO!"
"Bene"
Prima che possa capire cosa stia succedendo davvero, stiamo
planando, sorvolando l'acqua.
Mi ritrovo a pensare se, dovendo descrivere questo momento con le parole, sarei in grado di rendere al meglio la meraviglia che sto guardando. Vorrei poter dire di sì ma, la verità, è che solo il battito del mio cuore potrebbe rendere l'idea di quello che sto provando.
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